Trattoria Fratelli Borrello
...c'è più gusto a tavola !
Trattoria Fratelli Borrello
Dicono di Noi

Segnalato da Slow Food
Scelti per Voi - Le Osterie - Fratelli borrello (Sinagra)

107 km a sud di Messina ss 139 Trattoria Contrada Forte Tel. +39.0941.594436-594844
Chiuso il mercoledì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: la prima settimana di Luglio
Coperti: 150
Prezzi: 25 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte

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Trovate la trattoria della famiglia Borrello, nota e apprezzata per la sua gustosa cucina di tradizione, nella campagna di Sinagra, lungo la strada provinciale in direzione di Ucrìa. La cucina utilizza quanto viene prodotto nell'annessa azienda agricola, avviata oltre quarant'anni fa: qui si allevano mucche, ovini e il suino nero dei Nebrodi (Presidio Slow Food), si coltivano funghi, olivi e ortaggi, si preparano insaccati e formaggi fra cui la provola dei Nebrodi. A dividersi i vari compiti lavorativi sono i fratelli Pippo, Franco, Annamaria e Graziella, quest'ultima impegnata ai fornelli. Fiore all'occhiello del locale è la lunga serie di antipasti che vede susseguirsi appetitosi assaggi di salumi, ricotta fresca e infornata, formaggi pecorini e caprini, provola sfoglia nella terracotta calda, varie preparazioni a base di funghi, salsiccia fritta con le uova, cotica di maiale, frittelle e frittate con verdure di stagione, sottoli. Alcune portate variano con le stagioni ma il numero è sempre consistente. Se volete proseguire, buoni come primi la pasta 'ncaciata coi broccoli, le tagliatelle ai funghi porcini, i maccheroni al ragù e, nei mesi più caldi, la pasta coi carciofi e i maccheroncini con melanzane e zucchine. Fra i secondi non mancano mai castrato, salsicce e costate di maiale arrosto, vitello ai ferri. Specialità come il suino nero al forno e il capretto in padella sono invece da prenotare. Fra i dolci della casa, mustazzola al vino cotto e biscotti di nocciola. Piccola selezione di vini della regione con onesti ricarichi.


Trattoria Borrello a Sinagra (ME)
Un'Opinione di ravisoft su Trattoria Borrello, Sinagra -ME- (15 Aprile 2002)

La valutazione di questo autore:
Rapporto qualità prezzo
Qualità dei prodotti
Verietà del menu
Servizio
Collocazione
Pulizia
Vantaggi: costi contenuti, buon servizio, discrezione
Svantaggi: un po fuori mano
Lo consiglieresti ai tuoi amici? Sì

Opinione completa

Eravamo già in auto con destinazione la solita pizzeria di fiducia quando la voglia di qualcosa di più sfizioso e di diverso ci prese. In un attimo decidemmo la nostra nuova destinazione e con entusiasmo imbocammo la strada che ci condusse alla Trattoria "Borrello" a Sinagra. All'ingresso ci accoglie un gentile "ragazzo" che ci fa sedere ad un tavolo in meno di 30 secondi (nonostante il locale fosse pieno!). Resta appena il tempo di guardarci intorno che già il nostro baldanzoso giovine è pronto a ricevere le nostre ordinazioni. In questo locale non esiste un menu scritto e il tutto avviene in modo semplice, spiegamo le ns esigenze/aspettative al ragazzo il quale ci propone un ricco antipasto casereccio e, saltando i primi, un bel secondo di "castrato" cotto alla brace.
Risolte in poco tempo le formalità dell'ordine cominciamo a guardarci intorno. In tutto la piccola sala non contiene più di dieci tavoli equamenti divisi tra piccoli (quattro posti) e grandi (otto posti). La loro distribuzione è abbastanza buona da creare quel minimo di intimità in modo che le chiacchiere dei vicini non si mischino o sovrappongano alle nostre. Neanche il tempo di fare ulteriori considerazioni che la nostra tavola comincia a popolarsi di tanti piattini ognuno contenente una specialità. Iniziamo a perderci nel grande piatto da portata dove veline di un delizioso prosciuttino locale e delle semilune di formaggi vari ci mettono già di buon umore pregustandone il sapore. Nel piatto trovano posto anche torrette di formaggi freschi e una solitaria e malinconica fetta di salame paesano. Il contenuto dei vari piattini sparsi per la tavola finisce per essere trasferito abbastanza rapidamente sul piatto grande. Abbiamo apprezzato nell'ordine di apparizione (... o di sparizione!): olive schiacciate sott'olio, melanzane sott'olio, peperoncini (piccantissimi!) rossi e verdi sott'olio; Ricottina fresca di giornata, funghi vari (coltivati .. purtroppo non è periodo per i porcini!) trifolati, teste di fungo ripene, funghi al carpaccio (crudi conditi con olio, limone e listelline di parmiggiano), delle delizione frittelline di pane (che ci hanno fatto accantonare l'ottimo pane casereccio), rondelline di salsiccia fritta con rosso d'uovo, pezzi di ricotta fresca fritta e una gustosissima fonduta di formaggio. Alla fine dell'antipasto restava solo una piccola torre di piattini vuoti.
Neanche il tempo di riprenderci che il solito ragazzo porta in tavola un vassoio pieno di costolette di "castrato" cotte sulla brace. La vista e gli odori di questa portata ci fecero riprendere l'appetito ampiamente provato dal ricco antipasto. La carne ben cotta e tenerissima fu subito presa di mira e non vi fu tregua fin tanto che nel vassoio non rimase che il sughetto residuo della mistura di olio, origano e limone utilizzata per la cottura. Eravamo veramente satolli. Pochi muniti dopo il "ragazzo" capì che eravamo arrivati e ci servì dei deliziosi dolcetti alla nocciola e un bicchierino di limoncello locale. L'atmosfera e l'ottima cena ci avevano messo di buon umore che si mantenne intatto alla vista del conto. Per soli 28 euro la fine di una noiosa domenica era stata salvata.


Articolo del 05/12/2006 pubblicato su Repubblica
Nove osterie siciliane da Oscar - Slow Food incorona i locali della cucina tradizionale

Un tributo alla cucina tradizionale e ai sapori caserecci lontani dalle ardite elaborazioni degli chef. Sono nove le osterie siciliane premiate con la chiocciola, lo speciale riconoscimento attribuito alla guida 2007 di "Osterie d'Italia, il sussidiario del mangiarbere all'italiana" di Slow Food editore giunto alla sua diciasettesima edizione.
Tra le soste del piacere, a Palermo e provincia, il primato della buona cucina e dell'accoglienza a buon prezzo va a tre indirizzi doc, premiati con una targa speciale sponsorizzata dalla Provincia regionale: la "Osteria Paradiso" di Giuseppe Corona in via Serrafalco, "Don Ciccio" a Bagheria e "Nangalarruni" di Giuseppe Carollo a Castelbuono: Chi viene da noi è stanco dei sapori troppo elaborati - commenta Santo Castronovo, titolare di "Don Ciccio" - Dal lontano 1942, quando con mio padre Francesco servivamo i tedeschi e poi gli americani, siamo i custodi della cucina tipica locale che ancora oggi va forte in tutto il mondo. I più gettonati, da "Don Ciccio", dopo l'antipasto dei carrettieri, l'uovo sodo con sale e zibibbo, sono i primi: dai più semplici con aglio, prezzemolo e formaggio a quelli con il pesce, come le sarde o il ragù di pesce spada e tonno. Altra osteria storica, dal 1941 in via Serradifalco nei pressi di Villa Amalfitano, è il "Paradiso" dove trionfa il pesce fresco come la gustosa insalata di mare o la pasta c'anciova (con piccole acciughe) e mollica atturata (abbrustolita). Il menù non è neanche scritto e le pietanze sono elencate a voce in questa trattoria dall'atmosfera popolare cha ha conquistato anche i palati del Sol Levante ed è indicata nelle guide nipponiche. I giapponesi - racconta Giuseppe Corona - vanno pazzi per la pasta con i broccoli in tegame e con il nero di seppia. All'osteria "Nangalarruni" vale la pena assaggiare il maialino dei Nabrodi con salsa di pistacchio e le specialità a base di funghi delle Madonie. Li usiamo per il carpaccio e le pappardelle insaporite con carciofi e ricotta - spiega il titolare - ma anche per il dessert. Con il basilico, facciamo il dolcefungo.
Nel trapanese, sono tre i locali premiati con la chiocciola, sinonimo di educazione al gusto legato al territorio e alla salvaguardia dei sapori locali: "Cantina Siciliana", rinomato per le busiate con pesto e il cuscus nel pieno centro storico, all'interno del quartiere ebraico, la Giudecca; "Vultaggio", azienda agrituristica che su una collinetta poco lontana da Trapani propone per partire un a sfilza di antipasti dal pecorino fresco alla ricotta calda di pecora; il "Ristorante del Golfo! a Castellamare, che alterna al menù a base di pesce le minestre tipiche come il maccu di San Giuseppe, con fave, ceci, lenticchie e fagioli.
In provincia di Messina, a Sinagra, la chiocciola premia invece la trattoria dei "Fratelli Borrello" che delizia i suoi avventori con salumi di suino nero e carboncelli con asparagi selvatici e ragù di maiale.
A Buccheri, in provincia di Siracusa, il primato delle osterie va alla pasta fatta in casa e condita con ricotta al sugo di maiale o con funghi freschi di "ULocale". Ma nella guida, ci sono altri 79 indirizzi in giro per l?Isola che uniscono la buona tavola a un prezzo modico: non più di 35 euro, bevande escluse.

Isabella Napoli

Trattoria Fratelli Borrello